Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico
Ufficialmente registrata sul territorio messicano e riconosciuta dal CONACYT
Ufficialmente registrata sul territorio messicano e riconosciuta dal CONACYT
CHI SIAMO
ARIM è un’associazione senza scopo di lucro, apolitica, apartitica e indipendente da qualsiasi istituzione nazionale o estera. È nata nel 2017 a margine del secondo incontro dei ricercatori italiani in Messico, convocato dall'Ufficio di Cooperazione Scientifica e Tecnologica dell'Ambasciata d'Italia, e presieduto dall'allora addetto scientifico dell'Ambasciata, la Dott.ssa Emilia Giorgetti. Attualmente conta più di 60 membri attivi e mantiene contatti con più di 140 ricercatori, studenti e professionisti italiani residenti in Messico.
Una delle principali attività che il nuovo Consiglio Direttivo vuole svolgere è quella di rafforzare le relazioni bilaterali (ricerca, didattica, mobilità) tra le istituzioni dove operano i ricercatori ARIM (in tutti i settori scientifici, sociali e tecnologici) e le istituzioni di ricerca e didattica, fornendo il supporto necessario per rafforzare o generare da zero accordi bilaterali a lungo termine a cui i ricercatori ARIM possono partecipare personalmente e attivamente.
Una delle principali attività che il nuovo Consiglio Direttivo vuole svolgere è quella di rafforzare le relazioni bilaterali (ricerca, didattica, mobilità) tra le istituzioni dove operano i ricercatori ARIM (in tutti i settori scientifici, sociali e tecnologici) e le istituzioni di ricerca e didattica, fornendo il supporto necessario per rafforzare o generare da zero accordi bilaterali a lungo termine a cui i ricercatori ARIM possono partecipare personalmente e attivamente.
QUIÉNES SOMOS
ARIM es una asociación sin fines de lucro, apolítica, apartidista e independiente de cualquier institución nacional o extranjera. Nació en 2017 al margen del segundo encuentro de investigadores italianos en México, convocado por la Oficina de Cooperación Científica y Tecnológica de la Embajada de Italia, y presidido por el entonces agregado científico de la Embajada, Dr. Emilia Giorgetti. Actualmente cuenta con más de 60 miembros activos y mantiene contactos con más de 140 investigadores, estudiantes y profesionales italianos residentes en México.
Una de las principales actividades que quiere llevar a cabo el nuevo Consejo Directivo es reforzar las relaciones bilaterales (investigación, docencia, movilidad) entre las instituciones donde trabajan los investigadores de la ARIM (en todos los sectores científicos, sociales y tecnológicos) y las instituciones de investigación y docencia, brindando el apoyo necesario para que se refuercen o se generen desde cero convenios bilaterales de largo plazo en los que los investigadores de ARIM puedan participar personal y activamente.
Una de las principales actividades que quiere llevar a cabo el nuevo Consejo Directivo es reforzar las relaciones bilaterales (investigación, docencia, movilidad) entre las instituciones donde trabajan los investigadores de la ARIM (en todos los sectores científicos, sociales y tecnológicos) y las instituciones de investigación y docencia, brindando el apoyo necesario para que se refuercen o se generen desde cero convenios bilaterales de largo plazo en los que los investigadores de ARIM puedan participar personal y activamente.
Abierta la convocatoria para las inscripciones a la ARIM 2024
Nota sul Congresso dell’Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico 2023
A cura di Giuditta Cavalletti
Ricercatrice UNAM
I giorni 5 e 6 ottobre del 2023, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, si è svolto il Congresso dei Ricercatori Italiani in Messico, promosso da ARIM (Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico), attività pensata per incontrarsi fisicamente dopo il periodo della pandemia e per dare la possibilità ad ogni membro dell’associazione che così lo desiderasse di raccontare ciò che svolge nel proprio ambito di studio e di ricerca sul territorio messicano. Vale la pena sottolineare il fatto, molto interessante, che un numero significativo di associati abbia voluto partecipare attivamente al congresso: sono stati infatti circa quaranta (tra i sessanta membri) i relatori che durante i due giorni di riunioni hanno raccontato alcuni dettagli della propria ricerca. I lavori, inaugurati alla presenza di Luigi De Chiara, ambasciatore italiano in Messico, Gabriela Rodríguez Blanco, rappresentante dell’UNESCO in Messico e Rosanna Bonasia, presidentessa di ARIM, hanno visto, in questa prima parte dell’evento, la partecipazione sia del presidente del COMITES del Messico che del responsabile della Società Dante Alighieri di Città del Messico: entrambi hanno illustrato le attività svolte durante l’anno e i progetti sia in fieri sia di prossima realizzazione, invitando la comunità presente a conoscere queste realtà e a partecipare in maniera diretta ad esse. Una volta conclusa questa prima parte, dedicata alla presenza delle istituzioni italiane nella repubblica messicana, il microfono è passato ai ricercatori. Data la risposta entusiasta che gli organizzatori del Congresso hanno ricevuto al bando di partecipazione, gli interventi sono stati suddivisi in cinque aree tematiche così denominate: ‘Messico-Italia’, ‘Fisica e Scienze della Salute’, ‘Antropologia’, ‘Architettura e problematiche sociali’ e, infine, ‘Letteratura, Linguistica e Musica’. Come è facile intuire dall’elenco appena ricordato, i membri dell’Associazione che hanno aderito all’invito per partecipare al congresso sono stati soprattutto quelli dell’area umanistica, ma non sono mancati coloro che si dedicano alle scienze cosiddette esatte e l’interazione fra queste discipline, che sembrano spesso così distanti, ha mostrato la profonda ricchezza di questo dialogo, caratteristica di ARIM fin dalla sua creazione.
In ognuno dei tavoli appena citati c’è stato tempo e modo non solo perché ogni relatore raccontasse un po’ di sé e della ricerca che svolge, ma si è potuto anche dare spazio a domande, dubbi e curiosità, esercizio che ha arricchito molto lo scambio accademico, dato che non tutti i membri dell’associazione vivono nella capitale, ma risiedono in altre zone della repubblica, e per molti è stata l’occasione di conoscersi per la prima volta di persona e di interagire con altri studiosi ad essi affini. Una menzione speciale, tra i lavori svoltisi durante il congresso, merita la tavola rotonda intitolata “Storia degli italiani in Messico: tra economia, religione, architettura e ricezione dei testi”, promossa dagli organizzatori e partecipanti del Seminario di Studi Italiani. Si tratta di un gruppo di accademici, tutti facenti parte di ARIM, che a partire dell’anno 2020 si riunisce con scadenza mensile per studiare e approfondire il tema legato alla presenza degli italiani in Messico. Durante la tavola rotonda si è dapprima accennato alle attività svolte fin qui dal Seminario e che vedranno presto la luce con la pubblicazione di un dossier in una rivista specializzata estera e poi si è dato spazio al racconto di ciò che ognuno dei partecipanti approfondirà durante quest’anno e quello a venire come studio e ricerca personale, continuando ad avere come filo conduttore proprio la presenza e trascendenza di alcuni italiani in Messico. Alla fine del congresso, nel pomeriggio di venerdì 6 ottobre, si è svolta l’assemblea di ARIM, momento nel quale si è dato il benvenuto ai nuovi associati e si è parlato, con un ricco scambio di idee e di vedute, delle prossime attività a svolgersi e, soprattutto, si è riflettuto in maniera collettiva riguardo a quali azioni si potrebbero intraprendere per coinvolgere in maniera più attiva e partecipativa i tanti accademici italiani che risiedono in Messico e che continuano ad avere un legame forte con la madrepatria e che non sono ancora parte dell’associazione. Lo scambio di idee e la conoscenza reciproca sono continuati anche durante l’aperitivo che l’ambasciatore ha gentilmente offerto per chiudere i lavori dell’ARIM, nella serata di venerdì 6 ottobre, momento in cui è stato possibile fare un bilancio dell’esperienza appena vissuta e confermare con maggior entusiasmo l’interesse affinché ARIM continui ad accrescere la sua presenza in Messico, immaginando e pensando nuovi modi per fare comunità che possano vedere presto la luce e che questi progetti non nascano e finiscano nella capitale, ma si aprano ad altre zone del territorio dove c’è una presenza di ricercatrici e ricercatori italiani.
In ognuno dei tavoli appena citati c’è stato tempo e modo non solo perché ogni relatore raccontasse un po’ di sé e della ricerca che svolge, ma si è potuto anche dare spazio a domande, dubbi e curiosità, esercizio che ha arricchito molto lo scambio accademico, dato che non tutti i membri dell’associazione vivono nella capitale, ma risiedono in altre zone della repubblica, e per molti è stata l’occasione di conoscersi per la prima volta di persona e di interagire con altri studiosi ad essi affini. Una menzione speciale, tra i lavori svoltisi durante il congresso, merita la tavola rotonda intitolata “Storia degli italiani in Messico: tra economia, religione, architettura e ricezione dei testi”, promossa dagli organizzatori e partecipanti del Seminario di Studi Italiani. Si tratta di un gruppo di accademici, tutti facenti parte di ARIM, che a partire dell’anno 2020 si riunisce con scadenza mensile per studiare e approfondire il tema legato alla presenza degli italiani in Messico. Durante la tavola rotonda si è dapprima accennato alle attività svolte fin qui dal Seminario e che vedranno presto la luce con la pubblicazione di un dossier in una rivista specializzata estera e poi si è dato spazio al racconto di ciò che ognuno dei partecipanti approfondirà durante quest’anno e quello a venire come studio e ricerca personale, continuando ad avere come filo conduttore proprio la presenza e trascendenza di alcuni italiani in Messico. Alla fine del congresso, nel pomeriggio di venerdì 6 ottobre, si è svolta l’assemblea di ARIM, momento nel quale si è dato il benvenuto ai nuovi associati e si è parlato, con un ricco scambio di idee e di vedute, delle prossime attività a svolgersi e, soprattutto, si è riflettuto in maniera collettiva riguardo a quali azioni si potrebbero intraprendere per coinvolgere in maniera più attiva e partecipativa i tanti accademici italiani che risiedono in Messico e che continuano ad avere un legame forte con la madrepatria e che non sono ancora parte dell’associazione. Lo scambio di idee e la conoscenza reciproca sono continuati anche durante l’aperitivo che l’ambasciatore ha gentilmente offerto per chiudere i lavori dell’ARIM, nella serata di venerdì 6 ottobre, momento in cui è stato possibile fare un bilancio dell’esperienza appena vissuta e confermare con maggior entusiasmo l’interesse affinché ARIM continui ad accrescere la sua presenza in Messico, immaginando e pensando nuovi modi per fare comunità che possano vedere presto la luce e che questi progetti non nascano e finiscano nella capitale, ma si aprano ad altre zone del territorio dove c’è una presenza di ricercatrici e ricercatori italiani.
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